RIPOSTO. Ha un’età di oltre duecento anni e costituisce una rarità botanica, grazie alla sua architettura vegetale di particolarissimo pregio paesaggistico. Sulla base di queste peculiarità il ficus macrophylla di Mario Pavone, che campeggia nel giardino della sua villa di via Circonvallazione a Riposto, con decreto del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è stato inserito nell'elenco degli alberi monumentali d'Italia (G.U. Serie Generale n. 35 del 12.02.2018). “Abbraccio ogni giorno il mio grande fratello albero, di cui ho rispetto e cura ogni giorno - ha commentato l’ ingegnere Pavone - appassionato di natura e di Etna - ringrazio La dottoressa Valentina Tamburino, dirigente dell'elettorato Forestale di Catania che ha notato la stazza del mio albero e mi ha chiesto di visitarlo. Dopo avere effettuato dei rilievi tecnici ha visto che erano presenti tutti gli elementi e le caratteristiche per inserirlo nell'elenco degli alberi Monumentali d'Italia”. Il Ficus Macrophylla di Giovanni Pavone vanta una circonferenza di ben 11,35 metri ; un’altezza di 18 metri è una larghezza della chioma di 30 metri circa. In realtà l’albero è stato “ereditato” da Pavone, novo proprietario della villa. Spiega: “L’albero venne piantato dal padre del proprietario che mi ha venduto l'immobile. Si chiamava Puglisi Cosentino. Nella zona molti conoscono l’albero e mi chiedono di poterlo visitare. Dopo questa bellissima notizia dovrò organizzarmi in qualche modo perché penso che mi giungeranno richieste anche dalle scuole”. Il ficus etneo adesso si affianca ai due ficus da primato censiti a Palermo, capoluogo siciliano, che si trovano insieme ad altri 84 esemplari di diverse specie botaniche presenti in Sicilia nella lista degli alberi monumentali che si può visionare e scaricare dal sito web del Ministero. Nell’elenco presenti solo quattro province: Catania, Palermo, Ragusa e Siracusa. Ed è proprio quella etnea a potere vantare il maggior numero di alberi monumentali finora censiti: da adesso 38 contro i 26 di Palermo, i 13 del Siracusano e i 12 del Ragusano.