La Pro Loco della frazione collinare giarrese di San Giovanni Montebello, a Giarre ha deciso di riprendere un' antica tradizione addobbando le edicole votive con pungitopo, agrifoglio, rami di abete, mandarini, clementine e limoni, ed anche con piccole pagnotte di quel pane di San Giovanni tanto famoso nell'hinterland. "A cunzata di coni" è stata apprezzata dai turisti di passaggio che vanno verso l'Etna. E un momento che coinvolge anche adulti e bambini che cantano delle canzoni natalizie in dialetto. I più grandi sicuramente ricorderanno che era tradizione, nelle case dei nonni, trovare "a rutta" (la grotta, ovvero il presepe) decorata con spinapulici, pungitopo e frutta, soprattutto mandarini, cedri e clementine ed a volte anche con fichi secchi, passuluna e forme di cotognata. Questa usanza, molto antica, altro non era che riproposizione domestica "da cunzata da cona". Spiega il presidente della Pro Loco Giovanni Patanè: "La cona (da icona) era il nome delle edicole votive, in particolare le cone dedicate alla Sacra Famiglia, o alla Madonna col Bambino, nel periodo delle novene natalizie venivano addobbate, 'cunzate', con prelibatezze e frutta nostrana e di questa usanza ne parla anche Verga ne I Malavoglia. In tempi in cui le novene in chiesa venivano celebrate la mattina prima dell'alba, i matinati di Natali, ogni edicola diventava luogo di aggregazione e di preghiera per i fedeli e, talvolta, gli zampognari provenienti da Maletto e Bronte con le loro 'ciamaredde' accompagnavano le 'ninnaredde'. Era un modo per stare insieme, in un clima di festa e preghiera, celebrando l’avvento del Santo Natale, ma era anche un’occasione per sfamare i più poveri. Non era raro infatti che, durante la notte, quando l’altarino rimaneva incustodito, qualcuno andasse a cibarsi di quelle prelibatezze poste attorno all'edicola". Proprio da questo deriva il detto “Ti mangiasti na cona”. Quando poi si cominciò a fare "a rutta" in casa la tradizione si spostò proprio sul presepe. Quanta emozione entrare in casa dei nonni, essere da loro abbracciati e sentire quell'odore di "conca" ed agrumi posti sul presepe: per i piccoli era proprio quello l'odore del Natale.