Il venticinquenne Matteo Catania, studente del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania, si è laureato questa mattina in Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione sostenendo il tradizionale esame di fine studi nell’aula magna del dipartimento di Palazzo Pedagaggi e, contemporaneamente, in un’aula virtuale appositamente allestita nel Metaverso, tramite la piattaforma Spatial. Di fronte a lui, la commissione di laurea presieduta dal professor Rosario D’Agata e composta dai docenti Maurizio Avola, Angelo Granata, Stefania Mazzone e dal relatore Vincenzo Memoli; nell’auditorium virtuale, invece, comodamente seduti, gli ‘avatar’ di parenti, amici, curiosi e giornalisti, invitati ad assistere ad un evento con pochissimi precedenti. Ad oggi, infatti, nel nostro Paese soltanto altri due studenti di atenei privati (in Piemonte lo scorso luglio e in Toscana ad agosto) hanno conseguito il titolo tramite questa modalità. Gli ‘avatar’ presenti hanno potuto interagire tra loro e con il candidato, nei momenti prima e dopo la discussione della tesi su “I governi tecnici e l'economic voting dal 1995 al 2022”, visionare le slides di presentazione, sfogliare le pagine della tesi, assistere al video con la proclamazione in tempo reale ripreso da una webcam, applaudire e festeggiare il neolaureato. Soddisfatta per gli esiti dell’esperimento la direttrice del dipartimento, Pinella Di Gregorio: «Stiamo sperimentando delle modalità di didattica aumentata, facendo tesoro dell’esperienza sviluppata nel periodo della pandemia – ha spiegato la direttrice -. Un evento come la tesi di laurea discussa nel Metaverso, con la sua eco mediatica, ci può aiutare a promuovere questa offerta didattica sulla quale puntiamo molto per raggiungere e includere altre potenziali fasce studentesche che hanno difficoltà a frequentare in presenza». «Tutto nasce dall’esigenza di aprirci a canali comunicativi differenti rispetto a quelli utilizzati finora, tra cui le piattaforme di videolezione – spiega il neo-dottore, che ha ringraziato i docenti per averlo sostenuto in questa esperienza -. Penso che il Metaverso e le nuove tecnologie, con le loro enormi potenzialità, ci possano offrire alcune opportunità per andare verso forme di didattica ampliata, che si integra con quella tradizionale. All’estero, ad esempio, ci sono già simulazioni di interventi chirurgici effettuate su corpi virtuali dagli studenti di Medicina. Quindi, se utilizzata in maniera proficua, questa può essere una risorsa importante per le università e può anche favorire i rapporti sociali delle persone, azzerando le distanze, un po’ come è accaduto dieci anni fa per i social network». Per nulla travolto dall’enorme attenzione suscitata dal suo esame di laurea, Matteo – che attualmente svolge un tirocinio presso un’azienda del settore alimentare – dimostra di avere le idee chiare: «Voglio lavorare con ruoli manageriali nel settore privato e voglio farlo restando in Sicilia». «Sono assolutamente possibilista, anche da noi la realtà sta cambiando: le modalità di lavoro classiche stanno cambiando, nascono imprese e start up digitali da cui scaturiscono nuove opportunità di impiego: per noi giovani è un’opportunità di rinascita» ha aggiunto. Nel corso della stessa seduta, ma solo “in presenza”, hanno discusso la tesi anche gli studenti Marco Anicito, Sara Conti, Martina Galtieri, Alberto Nicolosi, Alessia Martines, Roberta Occhipinti e Graziella Chiarenza.