E' tornata ad affacciarsi tra le vie della "sua" città Santa Venera, patrona di Acireale e della sua diocesi, nel giorno della celebrazione delle reliquie, giunte in terra acese da Ascoli Piceno. Una data particolarmente cara agli acesi che attribuirono alla Santa la salvezza di gran parte della cittadinanza, che scampò al bombardamento alleato del 14 novembre, appunto del 1941. La giornata di festeggiamenti si è aperta con la solenne concelebrazione presieduta dal canonico della Reale Cappella di Santa Venera, e parroco della Cattedrale, don Roberto Strano, e ha vissuto il suo momento clou quando il corteo delle autorità ha lasciato il Palazzo comunale per raggiungere la Basilica e partecipare alla messa pontificale presieduta dal vescovo Antonino Raspanti. Durante la celebrazione, si è ripetuto il rituale della consegna dell'olio votivo per la lampada che arde tutto l'anno nella Cappella di Santa Venera, donata quest'anno dal sindaco di Acicatena Ascenzio Maesano. Al termine della messa, una breve processione ha riportato Santa Venera in piazza Duomo, con il passaggio davanti a Palazzo di Città dove il vescovo ha impartito la benedizione pastorale. Quindi il fercolo è stato riportato in Cattedrale, dove rimarrà chiuso fino al prossimo luglio, in occasione della "festa grande" in onore della Santa (servizio a cura di Raffaele Musumeci).