E' stata un'altra giornata complicata ad Aci Sant'Antonio, dove la protesta dei dipendenti comunali a corto di stipendio da ormai due mesi, ha dato i primi frutti. Tramite la pressione esercitata dal prefetto, il Credito Siciliano, la banca che fino allo scorso 31 dicembre faceva da tesoreria comunale all'Ente, e che da due mesi ha rescisso unilateralmente la collaborazione, lasciando di fatto il Comune al verde, si è infatti detta pronta a concedere all'Ente santantonese un prestito per tamponare la crisi di liquidità che ha di fatto costretto al "congelamento" di tutti gli stipendi, dei lavoratori del Comune,
ma anche dei netturbini. Il sindaco Santo Caruso ha inoltre reso noto che entro il 18 marzo la situazione si dovrebbe normalizzare a seguito della trattativa
privata avviata con alcune banche per prendere il posto del Credito Siciliano. I "comunali" però non si fidano, e rimangono in stato di agitazione,
intenzionati a vigilare su come sarà speso il prestito promesso dalla Banca. Secondo loro, infatti, gli stipendi hanno la priorità.
A proposito del prestito, però, al momento il Credito Siciliano non ha fatto sapere al Comune né l'importo, né il tasso d'interesse, né quando sarà erogato, anche se si vocifera che la somma dovrebbe aggirarsi sul milione di euro, buono al massimo per coprire uno dei due stipendi arretrati di Comunali e netturbini. Tutto, insomma, resta molto vago. (Testo e video di Raffaele Musumeci)
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