Vedette per controllare lo spaccio della droga: 2 arresti a Catania, aggrediti i carabinieri
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Continuava a spacciare con l'ausilio di vedette e barricandosi in un appartamento con la porta blindata. In manette è finito il 37enne Pietro Masci. È accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e la violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno cui era sottoposto oltre che, insieme a Mario Maurizio Calabretta di violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate. I carabinieri, dopo aver notato movimenti sospetti nei pressi dell’abitazione di Masci in via Pantelleria, nel quartiere di San Giovanni Galermo, hanno deciso di perquisirla. I militari hanno visto un ragazzo con funzioni di vedetta che, visto i carabinieri ha immediatamente chiuso una porta blindata che consentiva l’accesso all’abitazione, costringendoli a circondare l’edificio e tentare l’accesso attraverso i balconi. Masci, a quel punto, ha consentito l’ingresso e la successiva perquisizione. Nella stanza dei figli minorenni è stato trovato e sequestrato un borsone contenente 70 grammi di cocaina, 50 dosi di marijuana, la somma di 110 euro in contanti ritenuta provento dello spaccio, una ricetrasmittente per le comunicazioni con le vedette, un bilancino elettronico di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi di droga da piazzare al dettaglio e un block-notes dov’erano annotate le transazioni riferibili allo smercio delle sostanze stupefacenti. Masci ad un certo punto ha minacciato i militari, incitando la moglie ed i figli ad una reazione contro il suo arresto che non è tardata ad arrivare; infatti i militari sono stati aggrediti da un gran numero di vicini di casa ed altri abitanti della zona tra i quali Calabretta. I carabinieri sono comunque riusciti a far salire Masci sull’autovettura di servizio nonostante i calci e i pugni ricevuti da parte di alcuni dei soggetti intervenuti e, in particolare, da Calabretta. I militari sono stati successivamente refertati dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Garibaldi Centro” dove, per due di essi, è stata emessa una diagnosi di 7 e 30 giorni di prognosi. I due arrestati, trattenuti inizialmente in camera di sicurezza, sono stati successivamente associati al carcere di Messina così come disposto dal gip del Tribunale etneo in sede di convalida.