Si avvicina il Natale e si affrettano i lavoratori e gli studenti meridionali, che vivono al nord, che per le feste intendono tornare a casa, perché dal 21 dicembre sarà vietato spostarsi tra le regioni di tutta Italia. Intanto vanno a ruba i biglietti di aereo e treno a ridosso della fatidica data, e si temono assembramenti in stazioni e aeroporti. Non tutti però possono rientrare. Salvatore Bella è un ragazzo di Acireale che lavora come collaboratore scolastico a Torino. Qui ha trascorso il lockdown da solo nel suo monolocale, e tuttora convive con le restrizioni del Piemonte, zona rossa fino a pochi giorni fa.
Come tanti, il suo desiderio è quello di tornare in Sicilia per le feste, dove lo aspettano i genitori, la sorella e la nonna che a breve compirà 90 anni, ma alcuni fattori lo portano a riconsiderare la sua idea: il prezzo elevato del biglietto, le misure restrittive, un’eventuale quarantena.
“Non mi alletta l’idea di passare il Natale da solo qui a Torino, ma gli ostacoli sono plurimi, per esempio le restrizioni”, dice Salvatore, “l’impossibilità di spostarsi da un comune all’altro durante le feste, il coprifuoco che scade alle 10, tutti elementi che portano a considerare la fattibilità di uno spostamento del genere, anche perché poi dovrei tornare a Torino per riprendere il mio lavoro. Quest’anno ho dei seri dubbi rispetto al mio ritorno, per quanto possa dispiacermi, sto valutando se sia fattibile o meno”.
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