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Paternò, vendeva in tutta Italia i pezzi di ricambio presi da auto rubate: arrestato

I furti delle vetture compiuti nei centri commerciali. Obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria per l'aiutante del commerciante. Perde il reddito di cittadinanza la sua convivente

Un capannone trasformato in un deposito di auto rubate - che venivano smontate e rivendute a pezzi - è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Paternò, che hanno arrestato due persone per riciclaggio aggravato e ricettazione in concorso. Sono accusate anche di gestione di rifiuti non autorizzata.

Sono un 55enne, che aveva la struttura in affitto, e si occupa di una ditta del settore del commercio di autoricambi usati pubblicizzata su un social network e su siti specializzati su Internet, e un suo «aiutante» di 30 anni. I due, secondo l’accusa, avrebbero tenuto un’accurata contabilità di almeno 46 autovetture, già «sezionate», i cui pezzi smontati erano già pronti per la spedizione ad acquirenti su tutto il territorio nazionale.

I militari dell’Arma hanno trovato appunti su un quaderno sulla disponibilità dei ricambi suddivisi per marca e modello. Nel capannone, ancora quasi del tutto integra, i carabinieri hanno anche trovato una Fiat Tipo rubata domenica scorsa in un centro commerciale a Catania e un’attrezzata officina per lo smontaggio delle autovetture.

In un terreno aziendale, che è stato sequestrato, è stata scoperta un’attività di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi non autorizzata con sversamento di olii ed idrocarburi esausti. L’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto dei due indagati, disponendo i domiciliari per il 55enne e l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria per il 30enne, nonché il sequestro dell’area. Nei confronti del 55enne è stata disposta anche la sospensione del beneficio della quota di denaro percepita dalla sua convivente con il reddito di cittadinanza.

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