Esuberi alla Pfizer di Catania, tavolo di crisi alla Regione. I dipendenti: "Siamo morti che camminano"
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Ci sono i lavoratori che si definiscono "morti che camminano", la politica che chiede chiarimenti e l'azienda che chiarisce la propria posizione. La vertenza della casa farmaceutica Pfizer che ha annunciato 130 esuberi per il personale impiegato nello stabilimento di Catania è tutt'altro che chiusa.
Pfizer Catania, tavolo di crisi alla Regione
Sulla vicenda la Regione ha deciso di aprire un tavolo di crisi. Lo ha annunciato la parlamentare all'Ars del M5s, Jose Marano: "Abbiamo ottenuto l'impegno da parte dell'assessore al Lavoro, Scavone, che ho incontrato personalmente e che ha assicurato l'attenzione su questa vicenda. Ci sono in ballo ben 210 posti di lavoro e la serenità economica di altrettante famiglie siciliane e nessuno deve sottrarsi al proprio dovere". Tra l'altro la questione è stata portata all'attenzione del governo nazionale e del ministero dello Sviluppo economico. "Fino a stamattina - osserva Marano - le istituzioni regionali non avevano ancora preso posizione, nonostante numerose richieste che ho rivolto nelle scorse settimane e un'audizione in commissione Lavoro all'Ars, che non ha però sortito alcun effetto concreto. Tuttavia".
Mobilitazione di politica e sindacati per salvare la Pfizer di Catania
Dal mondo della politica e da quello sindacale arriva una presa di posizione contro i licenziamento dei lavoratori della Pfizer di catania. "La provincia di Catania - dice Nunzia Catalfo, senatrice M5s, già ministro del Lavoro e componente della commissione Lavoro al Senato -, così come tutta la Sicilia non possono permettersi di subire altri colpi. I lavoratori e le famiglie, nel momento di angoscia che purtroppo attraversano, devono sapere che la politica, a tutti i livelli, sta facendo la propria parte". Tre deputati di Leu hanno presentato un'interrogazione al al ministro dello Sviluppo economico. I parlamentari chiedono "se il ministro sia a conoscenza dei fatti e quali iniziative di sua competenza intende porre in essere con la massima urgenza per evitare una ennesima crisi occupazionale in Sicilia e la perdita di una struttura produttiva in un settore strategico quale quello farmaceutico come dimostrato anche dalla recente e ancora in corso crisi sanitaria per la diffusione della pandemia da Covid". Duro il commento dei co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi: "Troviamo assolutamente immorale che Pfizer abbia formalizzato a 130 dipendenti dello stabilimento di Catania la richiesta di licenziamento collettivo. Evidentemente non sono risultati sufficienti i 37 miliardi di dollari incassati nel solo 2021, e una previsione di vendite pari a 54 mld per il 2022 grazie al vaccino e alla pillola Paxlovid. Perché il nostro governo non si schiera dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori?". "Alcuni precari, uscendo dalla fabbrica a fine turno - ha detto la segretaria della Uil di Catania, Enza Meli - hanno riferito che gli era stato chiesto di liberare gli armadietti entro venerdì, mentre per i dipendenti a tempo indeterminato si propone l'alternativa fra un trasloco forzoso con la famiglia ad Ascoli e la perdita del posto di lavoro. E molti raccontano di aver visto i colleghi in lacrime".
Pfizer: nessuna comunicazione attraverso i social
Intanto Pfizer precisa che le comunicazioni sono state effettuate tramite i sindacati e non via WhatsApp: "Come previsto dalla normativa nazionale, l'azienda ha provveduto a trasmettere via email a Confindustria e ai sindacati, il 7 febbraio, la lista di procedura di mobilità, conseguentemente all'annuncio durante gli incontri con gli stessi rappresentanti delle sigle sindacali svolti il 3 febbraio. Contrariamente a quanto riportato - aggiunge la società farmaceutica - la lista non riporta, in conformità con le normative vigenti sulla procedura e sulla privacy, i nominativi dei lavoratori, ma soltanto la lista delle posizioni in esubero. Vogliamo sottolineare anche che l'app di messaggistica WhatsApp non costituisce assolutamente un canale ufficiale dell'azienda e non è stata utilizzata in alcun modo da Pfizer per diffondere comunicazioni ufficiali".