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Catania, consiglio comunale: metà degli uscenti ha mollato

Consistente il travaso dal centrodestra al centrosinistra o fra i moderati. Stavolta niente Lista per Musumeci, ma per gli amici di Nello la proposizione di una civica: Tutti per Catania

CATANIA. Quasi la metà ha scelto di restare fuori - "molti hanno comunque candidati di riferimento", suggerisce il capogruppo de La Destra, Manfredi Zammataro - e un buon numero si ritrova in uno schieramento avversario. Tra "quote rosa", rinunce e cambi di casacca, insomma, la prossima Aula di Palazzo degli Elefanti avrà connotati ben diversi dall'attuale.
Colpisce il significativo "trasloco" di consiglieri dal centrodestra al centrosinistra. O meglio dalla maggioranza di Raffaele Stancanelli alle liste del suo predecessore, Enzo Bianco, che spera di esserne anche suo successore. Non soltanto "Articolisti" di Lino Leanza - Ludovico Balsamo, Nino Bonica, Francesca Giuffrida, Carmelo Nicotra e Nino Sciuto - gli ex. Carmelo Giustolisi, che era stato eletto nel Pdl per transitare poi in Grande Sud e Udc, si dichiara "militante del Centro Democratico di Tabacci" e ha trovato adesso collocazione elettorale nella lista civica di Bianco "Primavera per Catania". Una scelta dettata "dalla delusione", spiega Giustolisi: "C'è bisogno di sviluppo, lavoro, pulizia. E soprattutto di persone che alle parole preferiscono i fatti. Con Stancanelli, io vedo una città allo sbaraglio. Un motivo ci sarà, d'altronde, se tanti consiglieri del centrodestra hanno preferito di non ricandidarsi e altri, come me, sostengono Enzo Bianco". La pensano evidentemente allo stesso modo anche Francesco Navarria e Francesco Trichini, cinque anni fa in lista pidielle e adesso nel Megafono-Lista Crocetta insieme con Erika Marco e Rosario Gelsomino, già Mpa. "Crocettiano", adesso, è pure Bartolo Curia. Nel "Patto", altra civica dell'ex ministro, si ritrovano Alessandro Porto, fedelissimo di Giovanni Pistorio e come lui transitato da Mpa all'Udc. Stessa lista per Carmelo Sofia, esponente del gruppo Pd che, invece, ricandida Giovanni D'Avola, Francesca Raciti e Lanfranco Zappalà.
Tra i "sopravvissuti" stancanelliani, Manfredi Zammataro profetizza "la sconfitta nelle urne per il trasformismo da vecchia politica di chi ha amministrato con Stancanelli e ora è passato con Bianco". Stavolta niente Lista Musumeci, ma "Tutti per Catania": con Zammataro, pure Alessandro Messina - ex Pdl - e Gemma Lo Presti. Del "vecchio" Pdl resta solo Manlio Messina. Con lui gli uscenti sono Giovanni Marletta e Tuccio Tringale, cinque anni fa in Mpa. Il simbolo "ispirato" da Raffaele Lombardo e Antonio Scavone è, invece, "Grande Catania" che schiera alla ricerca di un bis Andrea Barresi, già pidielle, Aldo Calanna, Maurizio Mirenda, Vincenzo Parisi e Rosario Trovato.
Molte e ampiamente preannunciate, infine, le rinunce “eccellenti”. Niente candidatura per presidente e “vice” del Consiglio comunale, Marco Consoli e Puccio La Rosa, ma anche per i capigruppo di Pdl, Pd, Articolo 4 e Mpa Nuccio Condorelli e Saro D’Agata – assessori designati da Stancanelli e Bianco – Salvo Di Salvo e Nello Cimino.

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