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Polizia a Catania, appello a Pansa di Siap e Coisp

Tommaso Vendemmia e Tommaso Berretta fanno il punto delle emergenze territoriali, nella speranza di non rimanere inascoltati a Roma

CATANIA. «A Catania, i reati esistono e bisogna conviverci, come il traffico di droga che è superiore alle decine di operazioni e arresti fatti da una Squadra mobile ormai all'osso. Sì, perchè oltre alle carenze strutturali si aggiungono quelle dei poliziotti in servizio e delle autovetture, mentre del fondo unico di giustizia non se ne sente più parlare». Lo afferma Tommaso Vendemmia, segretario provinciale del Siap, che lancia l’allarme nel giorno della nomina del nuovo capo della Polizia Alessandro Pansa, che alla guida dello Sco, ha guidato i suoi uomini al blitz che ha portato all’arresto di Nitto Santapaola.
«Lo abbiamo denunciato più volte e tutti ne siamo consapevoli - aggiunge il rappresentante sindacale - ma mentre per le strutture e i mezzi non ci sono soldi, noi riteniamo che per risorse umane qualche cosina si potrebbe fare. Certo, ci vuole la partecipazione di tutti; dei cittadini che denunciano, del sindaco che offre immobili, dei commercianti che denunciano e collaborano, delle parti sociali, ma soprattutto, vorremmo anche una collaborazione ad eliminare le sacche di privilegi che sprecano decine di poliziotti tutti i giorni con ”mestieri di portierato”, che si chiamano di ”vigilanzà, ma non lo sono”».
E Tommaso Vendemmia alza il tiro, occupandosi dei Commissariati. «I quartieri di San Cristoforo e Librino - sottolinea - hanno necessità di essere vigilati da poliziotti, possibilmente in macchina o moto e non da quattro mura senza nulla dentro. Le otto strutture che compongono il corpo della Questura costano ai cittadini catanesi: giornalmente 70 uomini per le vigilanze e oltre 2.000.000 euro di affitto l'anno. Mentre i servizi di rappresentanza assorbono 25 uomini al giorno. Il tutto quando a Catania il controllo del territorio assume importanza strategica per lo sviluppo della città. Noi siamo pronti al confronto».
Scende in campo anche il Coisp. «Sarebbe opportuno rivisitare i prezzi dei canoni dei locali in affitto alla polizia di Stato in quanto, a fronte della crisi generalizzata, vi è stato un elevatissimo abbassamento di questi ultimi, ma il loro costo è invece rimasto invariato». Lo sostiene la segreteria regionale del sindacato, ricordando che gli «interventi urgenti di manutenzione straordinaria» sono a carico dei proprietari. Nel capoluogo etneo gli uffici di polizia sono sparsi in zone di verse, quando molti di loto necessitano di essere accorpati, oltre che per questioni di risparmio, anche per ragioni di operatività (divisione Amministrativa in corso delle Province; Squadra mobile in via Monsignor Ventimiglia, sezione motorizzazione a San Giuseppe La Rena).
«Tali inadempienze - osserva il segretario regionale del sindacato Alessandro Berretta - sono anche sintomatiche di una cattiva gestione delle risorse pubbliche e sono in palese contrasto con la ”spending review” di cui tanto si parla. Con il recupero di queste risorse, infatti, si potrebbe finanziare parte delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, purtroppo spesso limitata a causa dell'assenza di un supporto economico».
Altro problema al quale il Cosp tiene è quello legato ai tagli di organico. «Basti pensare - sostiene Alessandro Berretta - che i dirigenti degli uffici di polizia sono spesso costretti a rallentare o differire le indagini a causa della carenza di fondi per pagare gli straordinari ai poliziotti. A tale scopo occorre dire a chiare lettere che un'ora di straordinario viene retribuita circa 6 euro ed è assurdo che a causa di somme irrisorie venga diminuita la sicurezza in favore dei cittadini. Tale assunto risulta ancora più grave se rapportato agli sprechi ai quali tristemente ogni giorno si assiste». Secondo il Coisp siciliano è assolutamente necessario innalzare il monte ore dello straordinario utile per i colleghi, in quanto è assurdo che gli agenti lavorino e facciano sacrifici privi del giusto compenso. «Il Coisp - conclude Alessandro Berretta - chiede una maggiore sensibilizzazione nei confronti di tali tematiche per fare in modo che i risparmi così ottenuti vengano canalizzati in favore della Polizia di Stato sofferente su più fronti».

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