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Esodo dal Catania per Rinaudo e Gonzalo Escalante

Coraggioso perché ha scelto la panchina rossazzurra senza sapere neanche quale sarà il campionato di appartenenza e l’eventuale penalizzazione e di conseguenza l’obiettivo finale

CATANIA. Pippo Pancaro nel segno della continuità della filosofia di gioco. Tecnico giovane, con un ottimo passato da calciatore, come alcuni degli ultimi allenatori del Catania (Zenga, Montella, Mihajlovic, Simeone, Marcolin), facile da definire «emergente», ma soprattutto coraggioso. Coraggioso perché ha scelto la panchina rossazzurra senza sapere neanche quale sarà il campionato di appartenenza e l’eventuale penalizzazione e di conseguenza l’obiettivo finale.

Anche se è prematuro analizzare schemi di gioco, tattiche e moduli, Pancaro quando ha lasciato la Juve Stabia al quarto posto, in piena zona play off in Lega Pro con 52 punti, lo scorso anno, aveva ben impressionato per l’equilibrio della sua squadra, la forza difensiva e il carattere deciso nel recuperare un possibile svantaggio, tutte caratteristiche anche del Pancaro giocatore. Il modulo prediletto è il 4-3-3, formula tattica che appartiene al Dna etneo, con un occhio di riguardo anche per il 4-4-2, e al 4-3-1-2 Il neo mister presumibilmente immagina un Catania votato all’attacco con un occhio all’impermeabilità difensiva, alla grinta dei giocatori e alla velocità sulle fasce.

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