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Infermiere aggredito a Caltagirone, è allarme

 CALTAGIRONE. Nuova aggressione in un ospedale siciliano. L'ultimo episodio è avvenuto presso la Rems, residenza per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria di Caltagirone, in provincia di Catania. Vittima dell'aggressione è stato un infermiere, rsu aziendale e sindacalista della Fsi-Cni, che in seguito ad un alterco con un «ospite», ha ricevuto un pugno in piena faccia, subendo un «trauma facciale con contusione alla regione zigomatica e periorbitaria destra con edema palpebrale e 5 giorni di prognosi per infortunio». A denunciare l'episodio, avvenuto venerdì scorso, sono il segretario territoriale Fsi, Vincenzo Messina, ed il segretario regionale del Cni, Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti, Calogero Coniglio.

«Una storia, quindi, che si ripete visto che dal 30 aprile 2015, data di apertura della struttura, sono stati molti gli infortuni sul lavoro al personale in servizio e persiste una condizione di disagio continuo del personale che deve sopportare, giorno dopo giorno, uno stress psico-fisico continuo per mantenere in piedi una struttura che ha la funzione almeno sulla carta di riabilitare gli ex internati degli ex OPG ospedali psichiatrici giudiziari», dichiarano Messina e Congilio, che aggiungono: «La nostra denuncia si aggiunge alle recenti, sono trascorsi solo due mesi, il 29 aprile e il 15 maggio scorso, avevamo già denunciato due aggressioni al personale sanitario di turno. Giorni fa era stata incendiata una macchina aziendale della stessa Asp 3 proprio davanti alla struttura. Una condizione certamente di chiara pericolosità che la stessa Asp 3 di Catania non ha ancora sancito in termini economici e di indennità dedicate al personale, sebbene più volte il sindacato abbia prodotto richieste alla Direzione. In tal senso si registra che sono state avanzate molte richieste di trasferimento da parte del personale tra cui quella del sindacalista aggredito».

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