PATERNO'. Il ritorno all'addizionale Irpef con l’aliquota all’8 per mille, decisa dal Consiglio comunale di Paternò, nella seduta fiume di giovedì, ha provocato una profonda lacerazione all'interno della minoranza. Il sindaco Mauro Mangano è riuscito a convincere le «colombe» a rimanere in aula e a non fare mancare il numero legale, mentre i «falchi» hanno abbandonato la seduta. Ovviamente il voto dei consiglieri di minoranza sull’addizionale Irpef è stato negativo.
L’introduzione dell’aliquota al 4 per mille dal primo gennaio 2016 e dell’8 per mille sino al 31 dicembre prossimo, consente al dirigente dell’assessorato al Bilancio Letizia Messina di tamponare i conti, perché il funzionario l'applicabilità per il 2016 della tassa potrebbe non bastare, per cui si deve attendere la verifica della copertura. È così guerra nella minoranza. Valore, Rau, Ciatto, Fallica, Cirino, Tripoli, Messina, Faranda, Signorello, Mannino hanno puntato l’indice contro Virgolini e Condorelli, che hanno permesso la manovra e annunciano l’invio del carteggio all’assessorato regionale alle Autonomie, chiedendo l'invio al Comune di Paternò degli ispettori. Annunciato anche il ricorso alla Procura.
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