CATANIA. Assistere a un allenamento della propria squadra di calcio «costituisce un reato» se sei sottoposto al Daspo. E’ quanto emerge dalla sentenza della seconda sezione penale della Corte d’appello di Catania che, riformando la sentenza di primo grado e accogliendo la richiesta del Pg Ledda, ha condannato a un anno di reclusione e a 10 mila euro di multa Antonino Speziale.
E’ uno degli ultras condannato in via definitiva a sei anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore capo della Polizia di Stato Filippo Raciti durante gli scontri tra ultras del Catania e forze dell’ordine il 2 febbraio 2007 nello stadio Angelo Massimino mentre si giocava il derby con il Palermo. La terza sezione penale del Tribunale di Catania, in composizione monocratica, il 4 marzo del 2016 lo aveva assolto.
L’accusa riguardava la sua presenza nell’agosto del 2010 agli allenamenti del Catania nell’impianto sportivo Torre del Grifo, in territorio di Mascalucia. Speziale, che è detenuto nel carcere di Trapani, era presente in aula. Il suo legale, l'avvocato Giuseppe Lipera, ha annunciato ricorso in Cassazione, che presenterà dopo il deposito delle motivazioni, ritenendo la sentenza «errata di fatto nel diritto».
«Rimango senza parole - ha commentato il penalista - apprendere che la sentenza daspo di assoluzione emessa nei confronti di Speziale è stata riformata dalla Corte di appello di Catania mi lascia l’amaro in bocca perché è una condanna assolutamente ingiusta ed immeritata, ritenuto che il Tribunale con motivazioni logico giuridiche ineccepibili aveva mandato assolto il giovane che si è limitato ha guardare un allenamento di calcio nel periodo in cui era sottoposto al Daspo. Spero - ha concluso l’avvocato Lipera - che la suprema corte potrà ristabilire la verità nell’interesse di un ragazzo che già da troppo tempo sta scontando il prezzo di errori che non ha commesso».
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