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L'esplosione di via Garibaldi a Catania, la procura: nessuna ipotesi esclusa

CATANIA. Aperta un'inchiesta sulla drammatica esplosione avvenuta ieri sera in via Garibaldi, a Catania, che ha ucciso tre persone, Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, vigili del fuoco, e Giuseppe Longo, che abitava nello stabile di via Sacchero 8 dove aveva anche una bottega.

"Al momento stiamo vagliando tutte le ipotesi e tutti i capi di imputazione - dice il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro -. Potrebbe essere disastro colposo, ma è ancora presto, troppo presto, per parlarne. Valuteremo il quadro generale della situazione in base agli elementi. Non escludiamo alcune ipotesi".

Dai primi sopralluoghi compiuti ieri sera e nella notte, l'esplosione sarebbe avvenuta dall'interno verso l'esterno e sarebbe stata molto, molto violenta. La procura, però, deve chiarire diversi punti di questa tragedia che ha sconvolto Catania, come ad esempio perchè la persona che era dentro casa non abbia aperto nulla, una volta sentito l'odore di gas. Un malore, forse, o anche un gesto volontario, che ha portato alla morte tre persone.

C'è poi da chiarire se sia stata o meno utilizzata una motosega per aprire la porta. Anche quest'ultimo, particolare non da poco. Durante la notte i vicini di casa sono potuti tornare nelle loro abitazioni, a conclusione dei lavori e dei sopralluoghi dei vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza e bonificato la zona.

Intanto restano gravi le condizioni degli altri due vigili del fuoco rimasti feriti: sono ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi, diretto dal dottor Sergio Pintaudi. Uno ha riportato un importante trauma polmonare, l'altro un trauma cranico con la teca avvallata e ferite varie.

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