CATANIA. Riprende al «Bellini» la stagione lirica 2012 con: L’italiana in Algeri, dopo 18 anni di assenza del capolavoro del primo Ottocento ed una delle ultime «fiamme» del repertorio buffo di scuola italiana. Uno spettacolo emblematico delle attuali condizioni del melodramma italiano che deve fare i conti, oggi, prima ancora che con le finalità artistiche, con la quadratura dei conti. L'allestimento catanese, peraltro, non era privo di motivi di interesse, primo fra tutti la presenza registica di una indiscussa personalità come Michele Mirabella, uomo di cultura raffinato ed elegante, il quale ha offerto del congegno ad orologeria rossiniano, una lettura umanissima e, al tempo stesso, rispettosa della tradizione italiana, non esente da un attento sguardo verso le tipologie consegnateci dalla commedia dell'arte. Le belle scene di Alda Cappellani e Giovanni Licheri, cui si dovevano anche gli sfarzosi e coloratissimi costumi, servivano peraltro a creare un fantasmagorico tessuto connettivo che valorizzava i gioiosi e trascinanti ritmi rossiniani. Sul Giornale di Sicilia in edicola l'articolo completo.
Bellini, "L’Italiana in Algeri" esalta il melodramma rossiniano
Divertente e grottesco l’allestimento, dopo diciotto anni di assenza
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