CATANIA. Gli arresti della guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catania sui corsi di formazione professionale «rivelano l'esistenza di un mondo di colletti bianchi protesi all'accaparramento illecito della risorse pubbliche». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, sull'operazione Pandora.
«Tale mondo è stato coperto e qualche volta rappresentato da una parte consistente del sistema politico siciliano - aggiunge il governatore - che ha fatto anche gli affari con tale sistema deviato. Viene fuori il ruolo di qualche funzionario della Regione e di parenti eccellenti di politici, nello schema classico che troviamo in tutta la formazione: fatture false a fronte di servizi inesistenti e a volte anche di alunni inesistenti».
Secondo Crocetta «sono pochi gli enti che si salvano dagli scandali ed è l'ora - osserva - di ripensare concretamente a un nuovo sistema di formazione che faccia a meno degli enti privati, che non solo effettuano i servizi a costi molto più alti di quanto costerebbero direttamente alla Regione, ma forniscono spesso una qualità assolutamente inaccettabile». «La Regione sarà ancora più dura nei confronti di coloro che sbagliano o hanno sbagliato - annuncia il governatore - ritenendo che i soldi dei siciliani debbano essere spesi per il popolo siciliano e non finanziare le clientele della politica. Su questo tema noi abbiamo aperto uno scontro sin dall'inizio che sta portando a fare chiarezza e pulizia. Verificheremo anche i comportamenti che hanno avuto i funzionari e i dirigenti sulla vicenda denunciata dalla procura di Catania, ma ritengo che con altrettanta immediatezza bisogna attivare la procedura di sospensione dell'accreditamento degli enti e del personale regionale coinvolti».
«Intanto grazie ai magistrati per il loro splendido lavoro - conclude Crocetta - e grazie alle forze dell'ordine di Catania,con cui siamo sempre pronti a collaborare, fornendo ogni documentazione necessaria».
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