ACIREALE. Una famiglia che prestava soldi a usura con tassi mensili del 10-20% è stata sgominata da carabinieri di Acireale. Arrestati Camillo Fichera, di 81 anni, la moglie 76enne,il figlio Rosario, di 51 anni, e sua moglie, di 41 anni. Ai quattro il Gip, su richiesta della Procura di Catania, contesta anche l'associazione a delinquere. Arrestato anche un cassiere 31enne, e sequestrati 36mila euro in contanti. Una decina le vittime, artigiani e commercianti, identificata dai militari. In carcere, su disposizione del Gip, sono stati condotti Rosario Fichera, che è indicato come l'organizzatore, e sua moglie. Per gli altri tre indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari, compreso per l'81enne, ritenuto la 'mentè e al vertice della famiglia. Le indagini erano state avviate durante un'inchiesta per una rapina alla filiale di Ragalna della Banca popolare di Lodi in cui era coinvolto Rosario Fichera. È così emersa la presunta attività di usura gestiva da una famiglia che avrebbe avuto i connotati di un'associazione per delinquere dedita alla concessione di prestiti a favore di privati o titolari di attività artigianali e commerciali, sui quali gravavano tassi usurari che arrivavano toccare soglie oscillanti tra il 10 ed il 20% al mese (120-240% annuo), con punte, in un caso specifico, anche del 20% al giorno, ovvero il 600% al mese. I problemi per le vittime scattavano in caso di mancati o ritardati pagamenti: Rosario Fichera, anche dal carcere, mandava la moglie e la madre a riscuotere i soldi, o persone esterne al loro gruppo. Le vittime erano spinte a chiedere prestiti personali della famiglia, difficoltà economiche delle attività che gestiscono e debiti di gioco. Durante una perquisizione carabinieri della compagnia di Paternò hanno sequestrato 36mila euro in contanti.
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