CATANIA. In base ai dati non resi ancora ufficiali, ma già rilevati dall'Osservatorio indipendente di morti sul lavoro, nel 2013 a Catania sono stati tre i decessi sul lavoro contro i 12 del 2012. In Sicilia il dato è di 48 'morti bianche', facendo attestare l'isola al secondo posto in Italia, dopo la Lombardia. I dati sono stati resi noti da Daniela La Porta, esperta in fondi interprofessionali di Fondimpresa, nell'ambito del convegno organizzato in collaborazione con la Cgil. "Il capoluogo etneo ha perso il suo triste primato di 'maglia nera' tra le province siciliane - spiega La Porta - e che aveva mantenuto sino al 2012. Ma adesso l'inversione di rotta è evidente e crediamo che sia anche la conseguenza positiva del nostro lavoro di formazione lungo dieci anni. Abbiamo avuto modo di appurare che nelle altre province non ci sono state iniziative altrettanto incisive. La novità catanese non può essere un caso".
"E' finita l'era in cui si pensava che la repressione fosse la chiave di tutto - afferma il segretario confederale del sindacato, Giacomo Rota - per anni abbiamo contestato con forza e durezza le posizioni che volevano appoggiare chi diceva che non potevamo permetterci leggi sulla sicurezza. In questo modo sono state create le precondizioni sulla cultura della prevenzione. La vera sfida, adesso, è azzerare gli incidenti mortali nel nostro territorio".
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