MILITELLO. Non si esauriscono le azioni intimidatorie nei confronti del militellese Danilo Dambone, 52 anni, rappresentante legale dell’«Ambulatorio antiusura ed antiracket» con sede ad Augusta, in provincia di Siracusa, e sportello nella città del Milite. L’uomo nel tardo pomeriggio di mercoledì, al rientro dal capoluogo etneo, lungo la strada consortile catanese di Passo Martino sarebbe stato “agganciato” da una Golf di colore rosso con due uomini a bordo. Questa la testimonianza di Danilo Dambone, verbalizzata dai carabinieri di Militello: «Una vettura si metteva dietro di me con gli abbaglianti accesi seguendomi sino al bivio per Scordia, sulla Statale 385, dove mi superava ad alta velocità».
Un tallonamento di quasi 15 chilometri che ha gettato nel panico il figlio Giuseppe ed altri due passeggeri a bordo dell’auto guidata da Danilo Dambone. Prosegue il rappresentante antiracket: «All’altezza di un insediamento industriale lungo la Provinciale 28, in territorio di Scordia, l’auto rossa era intraversata con gli occupanti che facevano segno di fermarmi. Io ho accelerato scansandoli, proseguendo spaventato per la mia strada».
Gli inseguitori, invece, si sarebbero rimessi alla guida per poi accostarsi all’auto della vittima proferendo frasi incomprensibili. Un altro veicolo, secondo quanto denunciato ai carabinieri, si sarebbe poi accodato alla Golf lanciando agli occupanti di quest’ultima avvisi luminosi con gli abbaglianti. Forse un “segnale” per invitare i primi a desistere dal tampinare: «Da quel momento – prosegue Dambone – le due auto si sono dileguate ad alta velocità».
Danilo Dambone non è nuovo ad atti intimidatori di spessore. Nel novembre scorso, infatti, ha subìto la profanazione della cappella di famiglia, con la bara del padre asportata dal loculo e lasciata fuori dal tempietto cimiteriale. Pochi giorni addietro, invece, un suo magazzino inutilizzato alle porte di Militello, in contrada Scordia Soprana, è stato preso a segno da diversi colpi di arma da fuoco. «Ho avuto molta paura, soprattutto per i miei passeggeri», ha concluso la vittima specificando che i due uomini sulla Golf «erano di corporatura robusta, con capelli rasati ed età apparente di 40 anni».
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