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Paternò, estorsione ad imprenditore: le richieste di condanna

PATERNO'. È alla stretta finale il processo, con rito abbreviato, contro i nove componenti del clan Assinnata e del gruppo mafioso del quartiere Picanello accusati di avere taglieggiato l’imprenditore paternese Carmelo Reitano, il quale, dopo anni di angherie, ha trovato il coraggio di denunciare i suoi presunti aguzzini. A tutti viene contestato il reato di estorsione. Nell’udienza di ieri, il Pm Andrea Bonomo ha chiesto complessivamente per gli imputati oltre 60 anni carcere. Le richieste riguardano Domenico Filippo Assinnata, 20 mesi di reclusione in continuazione; Salvatore Chisari 5 anni e 4 mesi; Rosario Indelicato 12 anni; Pietro Puglisi, accusato anche di detenzione di armi, 13 anni e sei mesi; Giuseppe Fioretto 6 anni e 8 mesi; Giovanni Messina 10 anni; Lorenzo Pavone e Salvatore Scuderi, sei anni ciascuno. Infine per Salvatore Assinnata, viste le cattive condizioni di salute, il Pm ha chiesto lo stralcio della posizione, per giudicare l’imputato in un processo a parte. Il collegio difensivo era costituito dagli avvocati Turi Caruso, Carmelo Lo Presti, Alfio Leanza, Vincenzo Gullotta,Fabio Presenti,Salvatore Pappalardo, Maurizio Abbascià, Eleonora Baratta.

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