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Comune di Catania: regolamento edilizio, per i consiglieri c’è molto da cambiare

CATANIA. «Ultimo miglio» per il regolamento edilizio, lunedì in Consiglio comunale. Ma la delibera concepita dall’assessore Salvo Di Salvo e dall’amministrazione Bianco potrebbe essere stravolta dalla raffica di emendamenti — «almeno un centinaio», afferma il presidente della commissione Urbanistica Rosario Gelsomino — presentati da esponenti di minoranza e maggioranza. Il presidente Gelsomino, ad esempio, ha depositato una proposta di modifica del capitolo relativo agli incentivi per il risparmio energetico: «Sbagliato prevedere che vadano agli edifici in classe A, perchè questi sono più indicati per città e regioni dove il clima è più freddo», spiega il rappresentante del Megafono che sottolinea come «molti tecnici abbiano suggerito di premiare chi realizza miglioramenti passando da C a B». L’opposizione con Carmelo Coppolino, di Grande Catania-Mpa, ricorda invece che «gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti insieme con l’Associazione costruttori-Ance sono stati ascoltati, ma poi di fatto ignorati». Coppolino s’è, quindi, fatto portavoce delle loro osservazioni alla bozza di giunta: «È sbagliato, ad esempio, che non siano previsti incentivi per chi abbatte e ricostruisce secondo criteri antisismici».
Malgrado molti suggerimenti e obiezioni, la volontà dell’Aula è quella di procedere decisamente verso l’approvazione. «Lunedì, prima del Consiglio, si riunirà la conferenza dei capigruppo — spiega Carmelo Nicotra, di Articolo 4 — per decidere come procedere, anche in considerazione dei tanti emendamenti che sono stati presentati entro mercoledì dai colleghi. Pure noi ne abbiamo firmati una decina, tra l’altro su verde e piano colore». Nicotra, peraltro, smentisce ogni attrito fra gli «Articolisti» Salvo Di Salvo e Sebastiano Arcidiacono. Il vicepresidente del Consiglio, insieme con altri del centrosinistra, aveva firmato un documento nel quale ridimensionava l’importanza dello strumento urbanistico, in assenza di nuovo Piano regolatore generale: «Non esiste nessuna polemica — esclama il capogruppo di Articolo 4 — ma solo la constatazione di alcuni colleghi che questo atto ha una portata limitata senza il Prg. L’amministrazione, però, ha deciso di aspettare per adeguare il Piano alla nuova realtà della città metropolitana. Ad ogni modo, un regolamento edilizio aggiornato serve perchè quello vigente è vecchio di decenni».
Di Salvo e Arcidiacono, intanto, hanno avuto ieri un faccia a faccia, cui hanno preso parte pure Ersilia Saverino, del Megafono, e il presidente della commissione Lavori pubblici, il Pd Niccolò Notarbartolo. I tre sono autori di ben ventinove emendamenti. Semplificazione amministrativa e «sportello unico», le priorità. E un deciso «stop» alla cementificazione: «Basta divorare territorio: per far ciò è necessario trovare soluzioni volte alla utilizzazione ottimale degli spazi urbani già occupati», commenta Niccolò Notarbartolo. I tre consiglieri, inoltre, chiedono «tempi certi» sul Piano regolatore e annunciano una mozione, che serva da sollecito alla giunta di Enzo Bianco: «Non ci piace un’idea di pianificazione della città a macchie e secondo logiche particolari», avvertono Saverino, Notarbartolo e Arcidiacono.

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