CATANIA. Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, agenti della squadra mobile della questura di Catania hanno eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 17 persone. Per gli indagati, a vario titolo, sono ipotizzati i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti sull'asse Locride-Catania. In particolare il gruppo avrebbe trattato cocaina, e 4 chilogrammi di questo tipo di droga sono stati sequestrati nel corso delle indagini, che si sono protratte, complessivamente, dal 2010 al 2012.
Le misure cautelari dell'operazione, denominata 'Bitter fruit', accolgono gli esiti di un'attività di tipo tecnico coordinata dalla Dda di Catania e condotta da personale della sezione Antridroga, dalla quale è emersa l'esistenza di un'associazione dedita al traffico di cocaina sull'asse Lazio-Calabria jonica- Catania e allo spaccio di droga nella provincia etnea. Secondo la squadra mobile della Questura di Catania, il promotore sarebbe stato Giovanni Mirabella, detto 'Johnny', che aveva contatti diretti con un calabrese domiciliato a Roma, anch'esso destinatario della misura cautelare, ma attualmente irreperibile, che dalla capitale gestiva i trasporti di stupefacenti dalla Locride a Catania, tramite due corrieri individuati per Pasquale Catanzariti e Francesco Mediatì.
A riscontro delle indagini, il 22 ottobre del 2010, la polizia ha arrestato Claudio Giuseppe Scalia che a casa aveva 1,644 chilogrammi di cocaina e 189 grammi di marijuana. Inoltre, il 29 gennaio 2011 è stato arrestato anche Mediatì perchè in possesso di 2,2 chili di cocaina. La droga era su un'auto, proveniente dalla Locride, bloccata al casello di Catania dell'autostrada A18.
Il gruppo, è emerso dalle indagini, era caratterizzato da due livelli principali: quello di promozione controllo e coordinamento delle attività; e un secondo con compiti di 'raccoltà' della domanda sul mercato degli stupefacenti e di riscossione dei pagamenti.
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