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"Tratta di schiave provenienti dall'Est": romena condannata a sei anni e nove mesi

CASTEL DI JUDICA. Sei anni, nove mesi e un giorno di reclusione: è quanto dovrà scontare Ioana Marinela Chis, ventisettenne della Romania, per una serie di turpi reati dei quali si era resa protagonista nel gennaio del 2009 in concorso con due complici. La donna - da tempo irreperibile - èstata arrestata presso alcuni connazionali a Castel di Iudica, dopo una intensa attività di intelligence dei carabinieri che hanno così eseguito l'ordine di carcerazione emesso nel febbraio dello scorso annodalla Procura generale della Repubblica della Corte di Appello di Catania.
La donna è stata definitivamente riconosciuta, dalla Cassazione, responsabile di tratta e commercio di schiavi in concorso, riduzione in schiavitù in concorso, sequestro di persona in concorso, violenza sessuale, lesioni personali in concorso, nonché induzione e favoreggiamento della prostituzione.
I fatti risalgono al 22 gennaio del 2009 quando una ragazza rumena, all'epoca ventunenne, veniva ricoverata al"Vittorio Emanuele" di Catania per lesioni gravi ed una frattura di rilievo. Quel "ricovero" ha permesso di scoperchiare una squallida storia: la vittima, infatti, era stata convinta da Ioana Chis a trasferirsi in Sicilia con il miraggio di una attività lavorativa da badante. Invece in provincia di Catania ha conosciuto una coppia di aguzzini (Ioana Chis ed un ramacchese) che la hanno obbligata a prostituirsi nel "circolo culturale" "L'altro mondo" di contrada Albospino. Per la vittima non c'era possibilità di ribellarsi perché segregata sotto chiave in una campagna tra Ramacca ed Aidone (Enna). Dopo sei settimane di angherie, sevizie e violenze sessuali la giovane era riuscita a scappare e, soprattutto, era riuscita a denunziare i suoi carcerieri sfruttatori.

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