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Idrocarburi nell’acqua di 13 comuni del Catanese, l’Acoset avvia accertamenti immediati

CATANIA. Da qualche giorno l’acqua potabile che approvvigiona sarebbe contaminata da idrocarburi. Nell’elenco figurano: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Mascalucia, Nicolosi,Pedara, Ragalna, San Pietro Clarenza,Santa Maria di Licodia e le frazioni di Aci Sant’Antonio, Santa Maria La Stella e Lavinaio. Si tratta dei centri serviti dall’ Acoset e che sono alimentati dal pozzo Ciapparazzo, in territorio di Bronte. In un comunicato la società che gestisce il servizio idrico nei tredici comuni specifica che «si sono avute segnalazioni di possibili presenze di lievi tracce di idrocarburi nell’acqua fornita ai comuni alimentati dalla galleria di Ciapparazzo, a causa del guasto ad una pompa, pur immediatamente sostituita, all’interno della stessa galleria. L’Acoset è già intervenuta operando i necessari spurghi ed ha immediatamente disposto un controllo in tutti i serbatoi e nelle reti di distribuzione che alimentano i comuni indicati. L’azienda ha anche richiesto un ciclo eccezionale di analisi all’Università di Catania, in aggiunta a quelli già normalmente eseguiti, per verificare la qualità e l’assoluta potabilità dell’acqua. Eventuali disservizi idrici-conclude la nota dell’Acoset- si potranno verificare in conseguenza delle attività capillari di controllo effettuate nei serbatoi e nelle reti». Il sindaco di Bronte Pino Firrarello ha firmato una ordinanza con la quale si viete l’utilizzo dell’acqua a fini potabili : «In questi casi la precauzione non è mai troppa. E la salute pubblica e più importante di qualsiasi altra cosa». O. C.

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