CATANIA. Beni per un valore complessivo non inferiore ai due milioni e mezzo di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros e dai militari dell’Arma del comando Provinciale di Catania a tre imprenditori imputati del processo Iblis, che recentemente sono stati condannati in primo grado, nell’ambito dell’inchiesta su mafia, politica e imprenditoria.
I destinatari dei provvedimento sono Giovanni Buscemi e Massimo Oliva, entrambi di quarantaduenne, originari di Palagonia, insieme a Giuseppe Rindone, sessantuno anni, di San Cono. UN SERVIZIO NELLE PAGINE DI CATANIA DEL GIORNALE DI SICILIA DI OGGI.