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Caldo record, scatta l’emergenza roghi nel Catanese

CATANIA. Al comando Provinciale dei vigili del fuoco si parla di «ordinaria emergenza», gli incendi sono tanti, tutti di una certa importanza, ma le squadre impiegate, nonostante l’impegno, non sempre riescono a frontaggiare la situazione. I casi che hanno tenuto desta l’attenzione degli uomini del «115» sono stati mezza dozzina. Innanzitutto quello dell’Oasi dei Monti Rossi, dove il parco è rimasto devastato, poi quello della zona sud di Gravina e a Linguaglossa, con ilcoinvolgimento della fitta vegetazione e ancora il rogo scoppiano al Parco Gioeni, dove colonne di fumo hanno creato non pochi disagi ai cittadini non solo della zona, ma anche di altri quartieri. «Purtroppo - dice il vice comandante dei Vigili del fuoco, ingengnere Luigi De Luca — le condizioni meteo non ci aiutano».
Il fronte di fuoco che ha impegnato massicciamente uomini e mezzi si è verificato a Nicolosi, dove sono andati distrutti oltre 40 ettari di sottobosco, a causa di un incendio di matrice dolosa e che ha interessato solo marginalmente la pineta, al confine con il comune di Ragalna.
«Si è trattato di una pianificazione scientifica del rogo — dice il comandante della Forestale, Luca Ferlito, il quale sul posto ha coordinato le squadre di pronto intervento — in quanto mentre abbiamo iniziato a spegnere i primi focolai ad ovest sono partiti nuovi inneschi a sud; quando siano andati a Sud, le fiamme sono divampate a Nord, infine nella zona di Mompileri».
Tra la Forestale, i Vigili del fuoco del comando Provinciale etneo e del distaccamento di Adrano, i volontari dei Rangers e del Cai sono stati mobilitati una ottantina di uomini. Per frenare l'azione distruttrice del fuoco è stato necessario l'intervento di due Canadair. Nella prima mattina di ieri, per quasi due ore, due velivoli della Protezione civile provenienti da Trapani-Birgi hanno fatto più di venti lancio d’acqua per arinare il fronte di fuoco, mentre da terra gli uomini dell'antincendio facevano altrettanto che le autobotti
I vigili del fuoco hanno evacuato una serie di abitazioni in via Marco Poli con gli edifici minacciati dal rogo, mentre operai dell'azienda del gas hanno provveduto a interrompere l'alimentazione. Evacuato per sicurezza anche un camping. Nonostante le fiamme siano state domate rimane alto il rischio di una ripresa del fuoco a causa di una serie di condizioni che potrebbero favorire nuovi roghi. La zona, infatti, per le caratteristiche orografiche ed ambientali è da bollino rosso: in particolare c'è il rischio concreto che il fuoco possa covare sotto gli aghi di pino che bruciano con estrema facilità. Secondo gli esperti, poi, non sono da sottovalutare le condizioni climatiche attuali con forti raffiche di vento e temperature particolarmente elevate. Servirebbe una bonifica totale del territorio e un presidio costante da parte degli operatori che, armati di vanghe ed acqua, mettano definitivamente in sicurezza la Pineta di Nicolosi, ma purtroppo il personale in forza alla Forestale scarseggia e l'allerta rimane alto. «Ne avremo per molto tempo - conclude Ferlito - a causa di un problema di orografia del luogo e del fatto che il fuoco passa sotto la lettiera di aghi di pino che giace al suolo».
I turisti che arrivano in città per visitare i monumenti e passeggiano per le vie del centro storico in cerca ombra più che di refligerio, si consolano con le granite.

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