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Catania, lungomare e discoteche abusive
La Prefettura ordina «controlli»

CATANIA. Le «disco» abusive nelle notti della Playa impazzano. A tal punto che persino la Prefettura ha deciso di occuparsene. Prima mossa: chiarire chi è in regola e chi no. Al termine di una riunione con forze dell’ordine, Azienda sanitaria e rappresentanti del Silb-Confcommercio è stato, quindi, diffuso da Palazzo Minoriti l’elenco delle strutture che sono dotate di licenza per l’esercizio di attività da ballo: sono il villaggio «La Cucaracha» e i lidi «Le Capannine», «Azzurro», «Jolly-Coccoloba», «Il Ciclope», «Aurora», «America», «Cled», «Polifemo», «Venere», «Le Piramidi», «Etna», «Excelsior» e il parco acquatico «Maeva Beach». Tre «regolari» anche alla Scogliera: «Esagono» e «La Posada», oltre al «Mediterraneo» di Capomulini. Senza autorizzazioni tutti gli altri.
Si preannunciano tempi duri per le sale «fuorilegge». La Prefettura, infatti, ha diffuso una nota in cui sottolinea come «il fenomeno assume connotazione di particolare pericolosità specie durante il periodo estivo per le caratteristiche dei luoghi ove vengono svolti, ovvero lidi e locali provvisori». Il vertice, peraltro, ha evidenziato la necessità di tutelare la sicurezza in aree spesso affollate da centinaia di giovani: «Esiste la necessità — scrive l’organo di governo — di salvaguardare l’incolumità dei frequentatori di strutture che, in assenza di autorizzazioni, non danno alcuna garanzia in ordine al rispetto delle norme di sicurezza, specificatamente previste per i locali presso cui si tengono attività di pubblico spettacolo». Viene, dunque, assicurata un’intensificazione dei controlli «non solo con finalità repressive, ma soprattutto con l’obiettivo di stimolare un percorso di regolarizzazione e moralizzazione nell’esercizio delle attività imprenditoriali».
Per il Silb, una tappa significativa nella lotta all’abusivismo che è una delle priorità dell’organizzazione. Nel sito www.silb.it, il sindacato dei titolari dei locali da ballo dedica addirittura una pagina alle segnalazioni «per affermare la cultura della legalità» e «garantire una reale azione di contrasto». È possibile persino caricare in una sezione i video di eventuali trattenimenti danzanti non autorizzati o, comunque, inviare indicazioni alla casella e-mail [email protected]: «Noi — precisa l’associazione — monitoriamo l’attività che le autorità competenti intendono svolgere, verificandone la loro attuazione». Ge. M.

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