CATANIA. Sono già fioccate le multe per gli «appuntamenti a luci rosse«. Trentatré prostitute perlopiù originarie dell'Est Europa, e cinque «clienti» – alcuni locali, altri provenienti dalle province di Messina, Ragusa e persino Brindisi – sono finiti sui taccuini della Polizia locale, che ha applicato l'ordinanza firmata in maggio dal sindaco Enzo Bianco contro le «lucciole di strada» e i loro… frequentatori. Possibili sanzioni fino a 300 euro, oltre al temutissimo recapito del verbale a domicilio, che può sempre scatenare imbarazzanti discussioni familiari.
Bianco era stato tra i primi amministratori locali a dare attuazione al decreto-legge del Governo nazionale sulla Sicurezza urbana, che ha affidato nuovi poteri ai sindaci: «In spazi aperti o visibili al pubblico – spiega il Comune in una nota diffusa ieri – la legge 48 del 2017 fa divieto a chiunque di porre in essere comportamenti diretti, in modo non equivoco, a offrire prestazioni sessuali a pagamento, inoltre è vietato a chiunque consentire o invitare la salita sul proprio autoveicolo al fine diretto e non equivoco di contrattare e concordare prestazioni sessuali. Infine, è fatto divieto di intrattenersi con soggetti che esercitano l'attività di meretricio su strada al fine diretto e non equivoco di contrattare e concordare prestazioni sessuali».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia