CATANIA. Doveva, e poteva, essere la partita della svolta e, invece, il Catania a Terni ha fatto registrare un negativo passo indietro. Non del collettivo, che seppure condizionato dall’infortunio quasi all’inizio di Rolin, ha saputo far quadrato, in assenza di valide alternative ed ha mostrato un giovanisismo e sorprendete Odjer, una scoperta per tutti, ma di un singolo, che però è risultato determinante. Parliamo di Sebastian Leto che è ricaduto nella trappola del suo nervosismo e si è fatto malamente espellere con due rapidi «gialli» per proteste, per di più per un fallo che gli era stato fischiato a favore.
L’espulsione dell’attaccante argentino, che fino a quel momento si era ben disimpegnato, ha cambiato il corso della partita più di quanto possa incidere l’uomo in meno, tanto da consentire alla modesta Ternana di segnare il golletto che le è bastato per intascare i tre punti. Peccato per la squadra, che sognava di tornare da Terni con l’orgoglio della prima vittoria in trasferta; peccato, soprattutto, per il calciatore che in pochi secondi di follia ha distrutto quanto era riuscito a costruire in quest’ultimo mese.
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