CATANIA. Dario Marcolin saprà concedere il bis o, come Paganini, non replica? L'esordio con il botto al «Massimino», dopo la scoppola a Lanciano, è stata una salutare flebo di autostima e ottimismo. Non tanto per le quattro reti realizzate, il Catania è stato prolifico nel girone d'andata, nonostante tutto, ma per l'ordinata ed efficace prestazione della difesa e, particolare da non trascurare, per la condotta di gara agonisticamente valida e corretta, tanto che nessun rossazzurro è stato ammonito, fatto più unico che raro.
E adesso? Adesso c'è il Perugia, che la classifica come una spanna più in alto degli etnei, esattamente com'era la Pro Vercelli. Ma, nel frattempo, il tecnico rossazzurro ha avuto una settimana in più per meglio conoscere i nuovi arrivi, per farli integrare nell'organico che è stato quasi per metà stravolto, per cominciare a trasferire la sua filosofia calcistica e qualche variante tattica (Rosina dietro le due punte) e schemi di gioco su palle inattive e ripartenze. Qualcosa lo abbiamo già visto proprio sabato scorso. E quindi il tecnico batte il ferro dell'entusiasmo finché è caldo. Ieri novanta minuti di lavoro a spron battuto. Dopo il riscaldamento tecnico spazio alle sollecitazioni in fase di possesso palla negli spazi ridotti delimitati dallo staff, seguite da esercitazioni specifiche per reparti. Infine, test match "in famiglia". Oggi i rossazzurri saranno in campo alle 15; domani è in programma la rifinitura fissata con inizio alle 10,30, poi le convocazioni e il ritiro pre-gara a Torre del Grifo dalle 19,45. Sempre silenzio stampa.
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