CATANIA. Chi non risica non rosica. Deve esserlo ripetuto più volte Dario Marcolin al momento di stilare la distinta con la formazione da opporre al Trapani. O forse la margherita da sfogliare per risolvere il dubbio Rosina-Castro o Castro-Rosina non gli è stata d'aiuto. Alla fine il tecnico rossazzurro s'è fatto coraggio ed ha messo in campo tutti e due: decisione saggia, confortata dalla prestazione della squadra e dal risultato finale, ma anche anticipata da alcuni risultati precedenti. Quando Marcolin, infatti, si è fatto condizionare dalla prudenza non è andato oltre il pareggio e con i pareggi in serie raggiungere la salvezza non sarebbe stato facile. Adesso, non tutto è cambiato, ma molto sì.
Tre vittorie consecutive hanno consentito al Catania di distaccare diretti avversari e superarne altri, adesso gli etnei sono proiettati verso una più sicura posizione di centro classifica che potrebbe suggerire, senza presunzione, ma con umiltà e ragionevolezza, a cominciare a guardar anche in avanti, senza mai distrarsi, però, da chi si ha alle spalle.
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