CATANIA. Una sconfitta, anzi, un’umiliazione inspiegabile, subita e meritata da una formazione relegata in fondo alla classifica e non a caso. Ma il cambio di guida tecnica ha rigenerato il Melfi, mentre l’entusiasmo apportato da Petrone si è bruciato sulla panchina rossazzurra come un fuoco di paglia. E, alla luce di quest’altra incomprensibile prestazione degli etnei, anche le delusioni della gestione di Pino Rigoli vanno riviste. Il problema non è il tecnico, è ormai evidente, ma il rendimento e l’atteggiamento di alcuni calciatori, che mostrano limiti tecnici e caratteriali. In una giornata tutta da dimenticare gli unici che non devono vergognarsi sono il solito Pisseri, che ha evitato un passivo ancora più pesante, con due interventi determinanti, e Di Grazia che, pur sbagliando tanto, ha dato un po’ di vivacità e pericolosità a una squadra che sembrava cloroformizzata dagli avversari. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE