CATANIA. Ingranaggi inceppati, ansia da prestazione, debiti. Ma nonostante tutto, nonostante il terzo cambio stagionale di panchina, l’obiettivo del Catania restano i play-off. Perché ci si può arrivare anche da decimi e poi, magari, ci si ritrova promossi.
Pietro Lo Monaco si presenta in sala stampa fedele al detto che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Visibilmente teso, ma senza mai perdere lucidità, l’amministratore delegato ha raccontato l’addio con Mario Petrone, che già nel dopo partita incandescente con il Melfi aveva meditato il suo addio, poi – tra tira e molla – ufficializzato mercoledì mattina cogliendo tutti in contropiede.
«Petrone ha subito chiesto qualcosa di completamente diverso alla squadra rispetto a Rigoli. Era inevitabile che ci fosse bisogno di adattarsi, ma – paradossalmente – il tecnico non ha dato tempo a se stesso e se voleva fare il bene del Catania non doveva prendere questa decisione», spiega Lo Monaco.
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