Le cinque finali per conquistare direttamente la Serie B non hanno fatto registrare il colpo d’ala che ci si aspettava, anzi si sono trasformate in sabbie mobili nelle quali il Catania rischia di sprofondare.
Appena 4 punti in quattro partite: troppo poco, al di là degli effimeri record (migliore attacco, migliore difesa, maggior numero di vittorie in trasferta), resta la consapevolezza di una squadra che nelle ultime due gare interne ha conquistato solo un punto ed ha subito la seconda sconfitta consecutiva, che mette a serio rischio anche il piazzamento d’onore. Ma non sono solo i risultati a destare preoccupazione, soprattutto lo è la condizione mentale e la conduzione tattica.
A Matera il tecnico Cristiano Lucarelli ha schierato nella parte finale della gara il 4-2-4, come ha già fatto in altre occasioni, mossa della disperazione per vincere la partita che, alla fine, ha disperatamente perso, come in precedenza. E poi l’eccessivo nervosismo di alcuni calciatori, durante e dopo la partita (si narra anche di un confronto duro tra rossazzurri a pochi centimetri dalla telecamere a partita appena conclusa) - da qui la decisione del silenzio stampa - situazione che non genera certo fiducia e ottimismo alla vigilia dell’ultima partita di campionato, ormai prologo ai play off.
Il Catania contro il Rende, al Massimino, dovrà vincere necessariamente per tentare l’assalto al secondo posto, con la speranza che il Trapani, a Cosenza, non vada oltre il pari. Paradossalmente, però, tra secondo e terzo posto non cambia moltissimo, poi: una partita in meno e qualche giorno in più per recuperare forze, più mentali che fisiche. In questo contesto soffermarsi sulla prestazione in campo a Matera sembra poco rilevante.
Certo, assurda è stata la decisione di annullare il gol di Curiale, ma imperdonabile e ancor più grave è subire le due reti nei minuti finali della prima e della seconda frazione di gioco, segnale di un calo di tensione che, per altro, si è verificato più volte nel corso del campionato, come se gli etnei sentissero la necessità di spegnere la luce con qualche minuto di anticipo rispetto agli avversari. Unica nota positiva l’utilizzo di Andrea Russotto il miglior acquisto in vista dei play off. E il cambio di panchina – proprio adesso – ci sembra argomento da gossip da curva e nient’altro.
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