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Serie B a 19 squadre e niente ripescaggi, il Catania: "Sarebbe un golpe"

Pietro Lo Monaco

«L'ipotesi di una Serie B a 19 squadre di cui si sta dibattendo è un autentico golpe, sulla base di motivazioni che io posso solo intuire. Di fatto, lede un diritto ai club che possono beneficiarne e questo mi fa inorridire». Lo dice l’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, in una conferenza stampa indetta a Roma.

«Non oso immaginare cosa potrebbe succedere - ha aggiunto Lo Monaco - se dovesse passare una cosa del genere tutte le società interessate si tuteleranno. Noi per primi riterremo perseguibile la Figc e il commissario Fabbricini. Faremo tutto quello che c'è da fare, arriveremo a tutti i giudizi di questo mondo. Non ci fermeremo davanti a niente, perché qui si stanno bypassando le regole».

Andremo avanti su quattro procure diverse, il Siena e le altre squadre faranno la stessa cosa. È troppo grossa questa cosa che sta succedendo, siamo pronti a bloccare tutti i conti della Figc», il duro sfogo dell’amministratore delegato.

«Mi aspetto che questa sera, neanche domani, Fabbricini faccia i ripescaggi. In questo momento è lui il garante delle regole», ha aggiunto. «Solo il 3 agosto - ha proseguito Lo Monaco - il commissario Fabbricini aveva assicurato ufficialmente che la Serie B sarebbe stata a 22 squadre.

Perché questo dietrofront? Questo movimento presuppone una mente molto arguta nel male - ha tuonato ancora Lo Monaco - Mi viene difficile immaginare che la Serie B nel complesso dei suoi presidenti abbia architettato tutto questo. Se si vive sprezzanti delle regole, non si fa fatica ad architettare qualcosa di questo tipo. D’altronde stiamo parlando di un sistema che ha accettato di avere le multiproprietà, impunemente e al di sopra delle regole. Ma le regole vanno rispettate, che siano brutte, sbagliate al momento ci sono queste regole».

«Non è un caso che la Serie A non ha un governo da anni - ha concluso l’a.d. del Catania - che non ci sia un presidente federale e tutto sia commissariato. Pensavo che con il commissario si potessero far rispettare le regole e invece facciamo come ci pare».

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