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Scontri allo stadio Euganeo, arrestati a Catania altri due tifosi

Nel corso di una perquisizione sono stati trovati in uno zaino gli oggetti che sarebbero stati utilizzati per il travisamento. Sono accusati dei reati di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, di scavalcamento ed invasione di campo

Scene da guerriglia urbana allo stadio Euganeo durante la finale di andata di Coppa Italia di Serie C Padova-Catania, 19 marzo 2024. Un gruppo di ultras siciliani, durante l'intervallo, ha sfondato il cancello del proprio settore entrando nella tribuna occupata dai biancoscudati, lanciando fumogeni e distruggendo gli striscioni. Altri hanno fatto invasione di campo, lanciando da lì i petardi. Immediato l'intervento delle forze di polizia, con cariche nella curva nord per fermare la violenza.FERMO IMMAGINE SKY SPORT+++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

Altri due ultras etnei ritenuti anch’essi responsabili dei tafferugli avvenuti martedì scorso a Padova durante l’intervallo della finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro tra il Padova ed il Catania sono stati arrestati dalla polizia nell’ambito dell’attività di polizia giudiziaria delle Digos delle Questure di Catania e Padova. Sono un 34 enne e un 42 enne, entrambi con precedenti di polizia e già sottoposti in passato a Daspo.

Nel corso di una perquisizione sono stati trovati in uno zaino gli oggetti che sarebbero stati utilizzati per il travisamento. Anche questi due ultras sono ritenuti responsabili dei reati di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, di scavalcamento ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive. Proseguono gli approfondimenti e gli accertamenti da parte delle Digos di Catania e Padova per la contestualizzazione delle singole condotte anche ai fini dell’adozione dei provvedimenti di Daspo.

Intanto si giocherà a porte chiuse la finale di ritorno prevista il 2 aprile allo stadio di Catania. La decisione è stata presa dal giudice sportivo, che ha inflitto inoltre un’ammenda di 10 mila euro alla
società etnea.

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