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Pizzo «porta a porta» a Caltagirone, tre arresti

Se non ottenevano denaro dalle vittime, passavano al contrattacco bruciando le loro auto o incendiavano i portoni delle abitazioni delle loro vittime

CALTAGIRONE. Estorcevano denaro agli abitanti del centro storico di Caltagirone incendiando loro le auto o i portoni delle abitazioni. Arrivavano a chiedere sino a 600 euro per evitrare noie. È quanto hanno scoperto gli agenti del Commissariato, che hanno arrestato tre persone. In carcere è finito Renato Marocco, 62 anni, ai «domiciliari» Salvatore Pavone e Francesco Alesi, 27 anni il primo; 26 anni il secondo. I tre, sono stati raggiunti ieri mattina da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale calatino, Salvatore Acquilino, su richiesta della Procura, retta da Antonio Pulejo.

L'attività investigativa ha avuto inizio a seguito di un intervento, effettuato la sera del 26 gennaio scorso, quando agenti del Commissariato hanno rinvenuto una coperta intrisa di benzina in prossimità dell'ingresso di un'abitazione. I primi accertamenti hanno consentito di raccogliere alcune testimonianze univoche, secondo le quali tre uomini erano stati visti allontanarsi frettolosamente dal luogo dove era stata rinvenuta la coperta. La successiva attività di indagine conduceva ad accertare che il proprietario dell'abitazione davanti alla quale era stata rinvenuta la coperta intrisa di liquido infiammabile era stato vittima, negli ultimi precedenti di altri episodi incendiari, mai denunciati, in occasione dei quali erano stati danneggiati un'autovettura, la porta d'ingresso del garage e il citofono della sua abitazione.

 

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