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Delitto Noce, ergastolo per Loris Gagliano

I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso avverso la sentenza di primo grado contro l’imputato, al quale era stato inflitto il carcere a vita

LICODIA EUBEA. La Corte d'assise d'Appello di Catania presieduta da Luigi Russo ieri, durante la lettura della sentenza per il processo a Loris Gagliano, imputato per avere ucciso il 27 dicembre 2011 a Licodia Eubea l'ex fidanzata Stefania Noce e il nonno Paolo Miano, "ha dichiarato inammissibile il ricorso in Appello nei confronti della sentenza di primo grado emessa il 5 aprile 2013" che ha condannato il giovane alla pena dell'ergastolo. Quindi, per Loris Gagliano il carcere a vita. La Corte ha così accolto la richiesta dell'accusa, avanzata dal pg Giulio Toscano il 4 novembre scorso. "Non poteva - ha dichiarato il magistrato - non andare così. La situazione era estremamente chiara. Vi era una rinuncia all'appello effettuata da un soggetto ritenuto capace di partecipare consapevolmente al processo, anche dai periti d'ufficio che sono stati nominati in questa sede di Appello. Dunque, essendo una rinuncia efficace non poteva che dichiararsi l'inammissibilità dell'Appello stesso e quindi la non necessità di entrare nel merito del processo. Era una conclusione obbligata". Durante lo svolgimento del processo, infatti, era stato lo stesso imputato a comunicare la volontà a rifiutare il ricorso in Appello, che era stato presentato, nonché ritirare il mandato al proprio legale difensore. Nonostante ciò, i giudici hanno voluto vederci chiaro e disposto una perizia affidata al criminologo Francesco Bruno e allo psichiatra Bruno Calabrese. Per i due consulenti Gagliano il giorno del duplice omicidio ha agito in seguito ad "un delirio paranoide dovuto a una errata interpretazione della realtà".

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