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Mafia a Catania, Raffaele Lombardo appella la condanna

Il leader del Movimento per l’Autonomia è stato condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per «concorso esterno»

CATANIA. Depositato il ricorso in Appello nei confronti della sentenza emessa dal gup Marina Rizza, per l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa a 6 anni e 8 mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il ricorso di circa 230 pagine, firmato dai legali del leader del Movimento per l'Autonomia, è stato presentato entro il termine utile in seguito alle motivazioni della sentenza, contenute in 325 pagine, che il giudice ha depositato in cancelleria il 18 agosto scorso.

Imminente una conferenza stampa dello stesso Raffaele Lombardo per illustrarne i contenuti Le accuse che il procuratore capo Giovanni Salvi, insieme all'aggiunto Carmelo Zuccaro e dai sostituti Iole Boscarino, Agata Santonocito, Antonino Fanara e Giuseppe Gennaro erano di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio stavano alla base delle promesse "di aiuti per il rilascio di concessioni e di autorizzazioni, per l'aggiudicazione di appalti, per l'elargizione di pubbliche erogazioni, per l'assunzione di impieghi in favore di appartenenti ai sodalizi mafiosi o di imprese dagli stessi direttamente o indirettamente collegate". Per gli inquirenti Raffaele Lombardo sollecitava i vertici di Cosa nostra a reperire voti ingenerando "il convincimento circa la propria completa disponibilità ad assecondare le esigenze della consorteria mafiosa" mediante la propria attività politica.

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