ACIREALE. Prima due colpi di pistola, poi il botto, lo scoppio di una rudimentale Molotov, che ha fatto saltare dalla paura i residenti della tranquilla frazione marinara acese di Santa Tecla. Accadeva lo scorso mese di ottobre. Il gesto veniva rivendicato, poco dopo, con una telefonata, indirizzata al compagno della donna, un commerciante di bombole di Acicatena. Per la donna che abitava nella casa colpita, solo tanto spavento e qualche danno al portone di casa.
All'altro capo del telefono, a rivendicare il colpo, un ex carabiniere, un maresciallo di quarantuno anni, già comandante di Stazione, che era stato rimosso dall’incarico sette anni prima, perché secondo l’accusa aveva obbligato la donna a fornirgli il gas, ovviamente senza pagarlo. Da qui era scattata l’accusa di peculato. Erano state proprio le dichiarazioni della signora a fare finire la carriera del sottufficiale dell’Arma e vani erano stati i tentativi dell'uomo di convincere la signora a ritrattare. Niente da fare, la denuncia era andata in porto tanto che, a quanto pare, l'ex militare aveva preannunciato vendetta. E la vendetta si è consumata, appunto, nello scorso mese di ottobre, con quel gesto intimidatorio ai danni della testimone.
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