CATANIA. I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno concluso due operazioni finalizzate al ritiro dal mercato di prodotti natalizi non conformi e non sicuri e al contrasto della contraffazione. È stato individuato nella zona industriale di Catania un magazzino di stoccaggio merci non sicure di provenienza cinese, pronte ad essere immesse in commercio per lo «shopping natalizio».
I prodotti rinvenuti, realizzati senza rispettare alcuno standard di sicurezza, soprattutto ricorrendo a materiali di scarsa qualità e privi del marchio «CE», avrebbero potuto costituire un rischio per la sicurezza dei consumatori e, in particolare, dei bambini, trattandosi di accessori alimentati elettricamente e destinati a completare i tradizionali addobbi natalizi. Al termine dell'ispezione sono stati sequestrati, quindi, circa 1.300.000 articoli non sicuri, mentre il responsabile, un cinese titolare anche di un esercizio commerciale nel centro del capoluogo etneo, è stato segnalato alla Camera di Commercio di Catania per l'irrogazione delle previste sanzioni amministrative.
Nel corso di un altro intervento, nel territorio di Misterbianco, è stato individuato un centro di vendita di calzature all'ingrosso gestito da una cinese che, nel tentativo di sviare i controlli sulla qualità delle merci poste in vendita, aveva occultato le scarpe contraffatte all'interno di confezioni non
riproducenti alcun marchio registrato.
Il monitoraggio dell'attività all'ingrosso, in corso già da alcuni giorni, aveva consentito di rilevare un sospetto andirivieni di clienti extracomunitari che si recavano presso il negozio per l'acquisto di merce. L'intervento eseguito sempre dai finanzieri del Gruppo di Catania ha consentito di rilevare che l'attività commerciale era in realtà un grande centro di smistamento di calzature con marchio contraffatto. Al termine dell'operazione sono state sequestrate circa un migliaio di paia di scarpe, di ottima fattura e pronte ad essere immesse sul mercato illecito, dove avrebbero fruttato oltre 40.000 euro. Mentre la titolare è stata deferita all'A.G. catanese.
Caricamento commenti
Commenta la notizia