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Peculato e truffa, condannato l'ex direttore delle Poste di Nicolosi

Il gup Maggiore ha inflitto 7 anni di reclusione a Liborio Ferrara, che ha chiesto l’«abbreviato»

CATANIA. L'ex direttore dell'Ufficio postale di Nicolosi, Liborio Ferrara, 65 anni, è stato condannato a sette ani di reclusione per peculato, falso e truffa aggravata. L'uomo dovrà risarcire sei clienti, che si sono costituiti parte civile, restituendo a loro quando è stato tolto con l'inganno. Le altre nove vittime oggetto della truffa non si sono costituite parti civili visto che a loro già il denaro truffato era stato restituito.
Ad emettere la sentenza — l’impuato ha scelto il rito abbreviato - è stata il gup Anna Maggiore. L’accusa era rappresentata dal pm Alessia Natale.
L'uomo fu arrestato nel novembre 2013 dai finanzieri del comando Provinciale di Catania, a seguito di specifiche e circostanziate indagini, protrattesi per diversi mesi, che hanno consentito alle Fiamme gialle di monitorare il piano messo in atto dall'ex direttore, contro il quale era stata presentata una denuncia e sul conto del quale era in corso una ispezione interna della stessa direzione delle Poste. Secondo quanto è stato accertato, attraverso la creazione di una falsa documentazione riferita a Buoni fruttiferi postali, Bot e titoli obbligazionari, Liborio Ferrara era riuscito a ingannare 15 investitori e a sottrarre loro la somma complessiva di circa un milione e mezzo.

All’epoca, il funzionario, approfittando soprattutto dell'età avanzata di molti clienti, li invogliava a investire, promettendo loro tassi di interesse maggiori rispetto a quelli praticati da altri operatori finanziari. In alcuni casi si recò direttamente presso le abitazioni degli anziani pensionati per fare firmare loro la documentazione postale necessaria e per consegnare in contanti parte degli interessi maturati. Secondo quanto accertato parte delle somme truffate agli ignari clienti permisero l'emissione di vaglia postali, per un importo di circa 220 mila euro, utilizzati l'acquistare un immobile a Nicolosi.

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