CATANIA. Ha una proprietà l’arsenale scoperto a Librino il 20 settembre scorso dai carabinieri del comando Provinciale a Librino. I militari dell’Arma hanno arrestato sei soggetti, in esecuzione di un fermo indiziario, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia. Associazione mafiosa, detenzione di armi, estorsione e usura sono le accuse mosse, a vario titolo, nei confronti di Giovanni Cavallaro, 43 anni, Francesco Magrì, 44 anni, GIuseppe Montegrande, 48 anni, Giovanni Privitera, 40 anni, Danilo e Filippo Scordino, 27 anni, il primo; 26 anni, il secondo. I sei arrestati sono stati rinchiusi nella Casa circondariale di «Catania Bicocca», in attesa dell'udienza di convalida che ci sarà nei prossimi giorni. L'operazione scaturisce dall'attività investigativa sviluppata immediatamente dopo il sequestro di uno dei più grossi arsenali (oltre quaranti armi tra pistole, fucili e mitragliatrici, con le relative munizioni), che è stato effettuato da sempre nella provincia etnea. Il rinvenimento di armi, effettuato dai militari del comando Provinciale, si inquadra in una più ampia strategia di contrasto coordinata dalla Dda etnea ed ha offerto lo spunto per un approfondimento investigativo che ha permesso di fare luce sui nuovi scenari della mappa mafiosa nel capoluogo etneo.
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