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Ancora senza nome il cadavere trovato alla Plaia di Catania

La vittima non ha ancora un nome. La polizia spera di identificarla attraverso le impronte digitali. Non è escluso che possa essere una prostituta

CATANIA. Un corpo di donna completamente nudo in mezzo al mare, tratti somatici europei, tracce di sangue in un bungalow e segni di trascinamento sulla sabbia. Sono gli ingredienti del giallo che nella notte tra venerdì e sabato si è consumato sul lungomare della Plaia di Catania, al «Villaggio turistico europeo», struttura balneare e meta assai frequentata d’estate, ma chiusa nei mesi invernali. Resta un mistero l’omicidio di una donna dell’età apparente di 30-35 anni, di carnagione chiara e con gli occhi scuri perché di lei ancora non si sa neppure il nome. Gli investigatori della Squadra mobile di Catania sono al lavoro da sabato mattina per cercare di ricostruire quanto accaduto. Per gli inquirenti una cosa è certa: le tracce di trascinamento, le gocce di sangue all’interno del bungalow, poi bruciato per cercare di cancellare tutto, escludono che la morte della donna sia avvenuta per cause completamente accidentali. Ed è per questo che la polizia indaga per omicidio colposo.

Il fatto che l’identità della vittima sia ancora sconosciuta complica il lavoro degli investigatori. Dopo l’ispezione cadaverica fatta dal medico legale Giuseppe Ragazzi è stata la procura della Repubblica di Catania a diffondere le prime notizie ufficiali sulla donna. Di razza caucasica sveva, capelli neri, carnagione chiara e un’età apparente tra i 30 e i 35 anni. Nessuna conferma è ancora arrivata sulla nazionalità della donna trovata morta, che potrebbe non essere italiana.

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