CATANIA. Prima volta ieri in aula, davanti al giudice della Quarta sezione penale del Tribunale, Laura Benanti, per Toti Lombardo attuale onorevole all'Ars, figlio dell'ex presidente della Regione e leader Mpa Raffaele Lombardo. Padre e figlio sono imputati per voto di scambio insieme a Ernesto Privitera, Angelo Marino e Giuseppe Giuffrida. Al centro della vicenda processuale ci sono delle promesse di lavoro nella nettezza urbana. Ad essere ascoltato come teste dell'accusa è stato Alessandro Drago in servizio presso la squadra mobile. Rispondendo alle domande dei pm Lina Trovato e Rocco Liguori, l'investigatore ha riassunto l'attività svolta tra settembre 2012 e maggio 2013, mesi di elezioni regionali, nazionali e comunali a Catania.
"Il 6 maggio 2013 - ha dichiarato Alessandro Drago - Ernesto Privitera si è incontrato con Maurizio Mirenda, attuale consigliere comunale, a San Cristoforo a casa di Francesco Balsamo, detto Nino, parente di Orazio Privitera boss del clan Cappello-Bonaccorsi recluso al 41bis. Balsamo invece si trovava agli arresti domiciliari". Ma dalle indagini svolte dagli inquirenti e avviate in seguito alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaetano D'Aquino, sono emersi anche molteplici contatti con i dirigenti del raggruppamento Ipi-Oikos, aziende che si occupano proprio di nettezza urbana. "Il 14 marzo 2013 - continua l'agente di polizia - dalle nostre osservazioni abbiamo appurato che sono stati consegnati dei documenti, in un magazzino della Ipi alla zona industriale, per l'assunzione di Giuffrida".
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