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Chiesa gremita e una bara bianca:
l'ultimo saluto alla piccola Nicole

I funerali nella Basilica San Vito di Mascalucia, a Catania. Intanto proseguono le polemiche tra il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il presidente della Regione, Rosario Crocetta

MASCALUCIA. Fuori dalla basilica di San Vito, a Mascalucia, ci sono tanti i palloncini bianchi e rosa,  così come hanno richiesto mamma e papà per dare l'ultimo saluto alla piccola Nicole, la neonata morta sull'ambulanza che da Catania la stava trasferendo un ospedale di Ragusa, per mancanza di posti letto nell'unità di terapia intensiva neonatale (Utin) degli ospedali catanesi. Tanta la commozione, mista a rabbia e dolore, della moltitudine di gente che ha partecipato ai funerali della piccola.

 

Scene strazianti. All'interno della chiesa la mamma Tania Laura tiene la piccola bara bianca sulle gambe e una copertina rosa sopra. Con lei il marito, Andrea Di Pietro. I genitori stringono a sè per l'ultima volta la loro bambina volata via in cielo troppo presto.

A celebrare la funzione religiosa è l'arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina. Insieme a lui sull'altare c'è il parroco della chiesa, don Paolo Malatesta.

E durante l'omelia si commuove l'arcivescovo Gristina. «Nicole non ha potuto ricevere tanti segni di affetto da parte vostra, non vi ha potuto sorridere, non vi ha potuto tendere le mani ma Nicole ha detto a Gesù di starvi vicino - ha detto, con la voce rotta dalla commozione l'arcivescovo di Catania mons. Salvatore Gristina -. Siamo con voi. Quanto è successo - ha continuato Gristina - è doverosamente esaminato dalle autorità per fornire risposte alle domande che l'accaduto suscita. Accompagniamo la loro attività con una preghiera. I bambini che non hanno ancora ricevuto il battesimo - ha proseguito l'arcivescovo di Catania - Dio li affida con fiducia all'amore misericordioso di Gesù».

«Questo è un momento di grande prova per voi - ha proseguito Gristina rivolgendosi ai genitori di Nicole - non vi sentiate soli, noi siamo qui per confortarvi e incoraggiarvi con la certezza che Dio è con voi».

Al termine dei funerali Andrea Di Pietro è uscito dalla chiesa reggendo con le braccia la bara bianca della figlia, con accanto la moglie Tania abbracciata a lui. Non appena la bara e uscita sul sagrato sono stati lasciati volare centinaia di palloncini rosa e bianchi, accompagnati dal suono delle campane. L'auto che avrebbe dovuto trasportare la piccola Nicole fino al cimitero del paese è stata lasciata andare e papà Andrea ha portato la bara della figlia a piedi fino al cimitero, distante poche centinaia di metri.

Intanto, non si placa la polemica sulla vicenda che vede coinvolto ormai da giorni il ministero della Salute, guidato da Beatrice Lorenzin, contro la Regione. "Vorrei che i livelli essenziali di assistenza Lea siano operativi entro giugno come limite massimo", ha affermato oggi Beatrice Lorenzin, a margine della presentazione del report di attività 2014 del Centro Nazionale Trapianti. Questo perchè, ha spiegato il ministro, "abbiamo dovuto dare ovviamente tempo alle Regioni per presentare gli emendamenti in quanto, essendo un lavoro così grosso e su una mole di prestazioni grandissima, ci possono essere degli errori".

Lorenzin ha quindi ricordato che il costo per i nuovi Lea è stato calcolato pari a 418 milioni di euro: "si tratta - ha concluso - di un cifra sostenibilissima a budget esistente da tutte le regioni".

La risposta arriva immedita con una nota del presidente della Regione, Rosario Crocetta,  che comunica che non è assolutamente vero che la Regione siciliana non  rispetterebbe i livelli essenziali di assistenza (LEA). “Chi dice ciò – afferma  il presidente - o non è informato o mente sapendo di mentire. Da quando è  assessore Lucia Borsellino,  per la prima volta dopo tanti anni, la Regione ha  superato, con un punteggio di 165, di ben cinque punti la valutazione  sull'adempimento LEA e tale valutazione, viene fatta proprio dal Ministero  della Salute.

"Sono esterrefatto che una vicenda terribile - prosegue Crocetta -, che ha lasciato sgomenti  tutti i siciliani, l'assessore e me stesso, venga strumentalizzata per finalità  politiche. L'assessore è impegnata in prima persona per fare chiarezza e  giustizia sulla morte della piccola Nicole e, su questo fronte, non guarderemo  in faccia nessuno. Troviamo veramente assurdo l'atteggiamento superficiale con  il quale è stato trattato questo caso dai diversi operatori, sia pubblici che  privati, però non vorremmo che a furia di attribuire le responsabilità al  'sistema' si finisca per non attenzionare le vere responsabilità.

Il sistema –  continua Crocetta - non è astrazione, è un'organizzazione precisa, dove  esistono uomini e donne ed i loro comportamenti. L'assessore ha chiarito tutto  dettagliatamente su come si è svolta la vicenda e soprattutto ha sottolineato  il fatto che la piccola andava immediatamente portata al pronto soccorso, cosa  che non è avvenuta. Così come ha detto con altrettanta chiarezza che le  strutture pubbliche interpellate, sulla base degli standard decisi  dall'assessorato, non potevano rifiutare assolutamente il ricovero della bambina. Sono vicino ora più che mai, a una persona, Lucia Borsellino, che mette tutta se tessa nella battaglia per garantire il diritto alla salute dei cittadini, eliminare gli interessi e il malaffare che per troppi anni si sono insediati all'interno della sanità siciliana. Abbiamo cominciato a colpire gli interessi illegali iniziato a dare un'organizzazione razionale a questo sistema.
Per quanto attiene poi la infrastrutturazione delle ambulanze con le cullette termiche, l'assessorato da tempo ha provveduto a fare ciò effettuando la gara, quindi non rinviando al 2015 come ha erroneamente detto qualcuno e cominciando  a consegnare le culle, consegna che sarà completata nei prossimi giorni.

In  ogni caso tutte le strutture pubbliche di rianimazione infantile di Catania, possiedono culle termiche da collocare sulle ambulanze e, se la clinica si fosse rivolta al 118, la bambina avrebbe avuto un'assistenza con la culla termica. L'assessorato alla Salute ha già preso alcune determinazioni nei confronti di soggetti pubblici e privati coinvolti, che si completeranno non appena arriveranno le controdeduzioni degli interessati. Per quel che ci riguarda – conclude il presidente - stiamo facendo solo il nostro dovere e lo porteremo fino in fondo”.

 

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