CATANIA. Il leader del Movimento dei Forconi Mariano Ferro, il presidente dell'Associazione imprese autotrasportatori siciliani (Aias) Giuseppe Richichi, il presidente regionale dell'Associazione pescatori marittimi professionali Alfio Fabio Micalizzi ed il presidente della Federazione armatori siciliani Carmelo Micalizzi, padre di Alfio Fabio, sono stati citati in giudizio dal pm della Procura di Catania Giuseppe Sturiale per i presidi organizzati nel Catanese dal movimento 'Forza d'urto' in occasione del fermo di cinque giorni dell'autotrasporto in Sicilia del gennaio del 2012.
Secondo le accuse hanno contravvenuto al divieto di dare corso alla protesta contenuto in una ordinanza emanata dal questore di Catania per motivi di ordine pubblico. Il processo comincerà il 10 luglio davanti alla prima sezione del Tribunale in composizione monocratica. Mariano Ferro ha manifestato la sua «grande serenità». «Il 2102 - ha detto - fu quasi uno sciopero premonitore di quello che stava per accadere e che sta accadendo. Dal 2012 ad oggi non siamo andati avanti ma indietro alla grande. La Sicilia sta affondando». Alfio Fabio Micalizzi ha detto di essere stato «in quell'occasione in prima linea durante i 'blocchi' all'interno del Porto di Catania». «Tutte le nostre manifestazioni, spostamenti e scioperi - ha continuato Micalizzi - erano state comunicate in tempo utile alla questura di Catania e autorizzate e tutte le manifestazioni pacifiche sono state svolte in clima democratico e senza creare danno alcuno a persone e/o cose».
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