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Ucciso per gelosia a Paternò, due fermi e un ricercato

Svolta nelle indagini sulla morte di Massimo Pappalardo, trovato l'8 marzo scorso in una Toyota Aygo totalmente bruciata in contrada Poggio Monaco

PATERNO’. Sarebbe stato ucciso dal rivale in amore Massimo Pappalardo, l'uomo trovato l'8 marzo scorso in una Toyota Aygo totalmente bruciata in contrada Poggio Monaco di Paternò. E' quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Catania che hanno fatto luce sull'omicidio.

A sparare quattro colpi di pistola sarebbe stato Ignazio Sciurello, 'ex' della fidanzata della vittima che non aveva accettato la fine della loro relazione. L'uomo, destinatario di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Catania, è irreperibile da tempo. Un analogo provvedimento restrittivo è stato invece eseguito da militari dell'Arma nei confronti di un presunto complice, Massimo Distefano,  e di un fratello dell'omicida, Giuseppe Sciurello, che è indagato per distruzione di cadavere.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Paternò, la sera dell'8 marzo Pappalardo aveva telefonato alla fidanzata dicendole che dovevano interrompere la relazione, ma la donna ha capito che la chiamata era stata fatta sotto la minaccia di Ignazio Sciurello, che non aveva mai accettato la fine della storia e che la perseguitava quotidianamente tanto da costringerla a sporgere delle denunce per stalking.

Militari dell'Arma, utilizzando immagini di servizi di video sorveglianza, hanno accertato che, sin dal momento dell'ingresso a Paternò, la Toyota Aygo era stata seguita e poi agganciata da un'autovettura Fiat Punto di colore bianco, uguale a quella di Distefano che avrebbe prelevato e accompagnato Pappalardo a casa di Ignazio Sciurello dove era in corso una discussione. I tre sono usciti dall'abitazione e sono saliti sulla Toyota Aygo dirigendosi nelle campagne di Paternò dove, giunti in una piazzola di sosta, sono scesi dalla macchina. Dopo un'animata discussione, Ignazio Sciurello avrebbe sparato quattro colpi di pistola contro Pappalardo. I due complici, dopo avere caricato il cadavere sulla Toyota Aygo, sarebbero andati in Contrada Poggio Monaco dove avrebbero spinto la macchina in un dirupo e dopo averla cosparsa di benzina, portata da Giuseppe Sciurello, gli avrebbero dato fuoco.

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